Premetto innanzitutto che in questo articolo non voglio prendere posizioni bigotte o estremiste. Sono un cattolico e questo sicuramente influisce ed ha influito sul mio modo di ragionare, ma in questo caso, come in tutti gli altri, credo che i pregiudizi e i paraocchi debbano essere abbandonati a favore di un pensiero razionale.
Settimana prossima nascerà in Gran Bretagna una bambina. Essa tuttavia non è come le altre. La sua famiglia ha voluto optare per la procreazione assistita al fine di ridurre le probabilità di sviluppare un cancro al seno. La famiglia materna ha spesso sviluppato questa patologia e i genitori della nascitura hanno quindi deciso di intraprendere questa strada.
Le mie felicitaizoni a questa coppia, che ha così potuto, se tutto andrà bene durante l'ultima settimana, evitare uno dei peggiori mali che affligge il mondo d'oggi. Resto però perplesso sul "modus operandi", ovvero sulla selezione di un embrione tra tanti, sulla scelta di promuovere la vita di un futuro bambino, pregiudicando invece quella degli altri embrioni non perfetti.
Mi sembra che la gente non si renda più conto di quello che sta facendo. E' vero che, per legge, l'embrione non è definito forma di vita. Ma è pur sempre vero che come sta nascendo questa bambina, sarebbero potuti nascere pure i suoi "fratellini o sorelline", che oggi invece giacciono chissà dove, rei di colpe che non hanno commesso, marchiati dalla sfortuna di avere un gene malato.
Resto sempre dell'idea che sia una cosa bella debellare le malattie ed evitare sofferenze. Ma se questo avviene a scapito di altre (a volte future) vite, credo che le carte in tavola cambino parecchio.
Per un ulteriore approfondimento consiglio di leggere qualcosa su wikipedia: Terapia Genica, Procreazione Assistita, Fecondazione Assistita