sabato 7 agosto 2010

..::: La nicchia delle miniApp :::..

In questi giorni mi interrogavo sul costo delle app per iPhone. Con l’introduzione dell’AppStore, Apple, non ha solo reso disponibili migliaia di applicazioni, ma, a mio avviso, è andata a risolvere un problema legato alla distribuzione.

Facendosi carico delle spese per i server e per la banda necessaria nonché del processo di approvazione delle applicazioni (il tutto lautamente ricompensato dai profitti condivisi con gli sviluppatori), ha reso disponibile un punto di riferimento per chiunque cerchi un’applicazione per il “melefono”. Questo dal punto di vista logistico è fantastico. Ma l’aspetto che voglio sottolineare oggi è quello del prezzo.

C’erano infatti una volta i computer e le console. Un gioco per computer ha un prezzo compreso tra i 30 e i 60€, un gioco per consolle costa in media tra i 50 e gli 80€. Attraverso l’iPhone, il costo dei videogiochi si è ridotto ad un massimo di circa 5€, in parole povere in media si è ridotto di 10 volte!
Questo dato non è affatto da sottovalutare. Guardando ancora una volta quello che è l’universo videoludico per computer salta all’occhio un’altra cosa: la presenza dei giochi in flash. Questi frammenti di codice popolano numerosi siti web, hanno il pregio di essere condivisi attraverso il codice embedded e hanno un posizionamento di prezzo infimo: pari a zero. Unica nota negativa è l’utilizzo offline; infatti per funzionare richiedono di essere scaricati di volta in volta.


Volendo ben vedere l’attuale posizionamento di mercato lascia un notevole spazio centrale: se da un lato infatti troviamo giochini stupidi, generalmente compilati per diletto da sviluppatori alle prime armi, dall’altra troviamo giochi molto complessi il cui scopo è la longevità. Dal punto di vista del prezzo la differenza è abissale.


Con l’inserimento dei giochi per iPhone, Apple, forse inconsciamente, ha dato vita a quei piccoli passatempo che permettono all’utente finale di divertirsi e agli sviluppatori di vedersi riconosciuta una somma che può raggiungere anche dimensioni non ridicole.

Data la difficoltà di giocare su uno schermo largo 50 centimetri quadrati, sia dal punto di vista del gioco che da quello della programmazione, la mia domanda che mi pongo è la seguente: come mai non si è ancora sviluppata una nicchia di programmatori che sviluppano applicazioni per computer meno complesse, ma con un costo decisamente inferiore?

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