Titolava così il famoso film, tradotto in Italiano "abbastanza fedelmente" in "L'importanza di chiamarsi Ernest". In inglese il titolo gioca sul doppio senso della parola Ernest che significa Onesto. Ora forse la battuta è più chiara! :)
Oggi voglio raccontarvi una piccola breve esperienza che può essere utile a tutti.
Ieri mi sono trovato faccia a faccia con due persone: La dott.ssa Santi e la dott.ssa Dalle Carbonara. Entrambe lavorano per Kraft Foods in Italia presso la sede di Milano; entrambe erano a Parma per una giornata di reclutamento organizzata dal nuovo settore Placement della facoltà di Economia.
Ieri per la prima volta mi sono trovato di fronte ad una grossa azienda per presentare il mio curriculum.
Tutto bene, fino a quando non mi hanno fatto una domanda sulla conoscenza dell'inglese. Il mio curriculum recitava "Posso dire di avere un'ottima padronanza della lingua inglese sia scritta che parlata.". Di conseguenza è scattata la fatidica domanda: "Le va di continuare il colloquio in inglese?"
Devo essere sincero. Non sono madrelingua e non parlo così fluentemente l'inglese, però non me la cavo male. Ho avuto la fortuna di avere un'ottima professoressa alle superiori e qualche esperienza di dibattito con persone che parlano solo inglese e mi ero trovato bene. Questa mia sicurezza però è crollata alla prima domanda: "Mi parli dei suoi hobbyes".
Vi giuro, se me l'avesse chiesto uno qualsiasi di voi che mi leggete non avrei avuto problemi a rispondere. Ieri invece mi si è gelato il sangue, non riuscivo a parlare, ero nervoso... quello che è uscito dalla mia bocca rifletteva a pieno il mio stato d'animo: una serie di parole inconcepibili e assurde.
Gentilmente e senza bistrattarmi mi è stato consigliato di modificare il curriculum sostituendo l'aggettivo ottimo con buono (cosa che ho fatto dopo cinque minuti) e sono stato invitato a ripresentare domanda "più il là".
In pratica segato.
Tuttavia da questa breve esperienza di cinque minuti ho imparato moltissimo e la cosa più importante è essere onesti, che non vuol dire sottovalutarsi, però nemmeno generare aspettative che poi, a seguito di una breve verifica possono sgonfiarsi e generare delusione nel selezionatore, ma soprattutto effetti devastanti sulla vostra autostima.
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