giovedì 6 novembre 2008

..::: Se scarichi da eMule o LimeWire sei un pirata!!! :::..

Leggo di rimbalzo l'articolo di Valerio Cappelli apparso sul corriere.it  qualche giorno fa e non posso fare a meno di infervorarmi per quanto i miei occhi stanno leggendo. L'industria cinematografica punta il dito contro la rete, un luogo di peccato dove i giovani si ritrovano per perpetrare reati e furti verso l'industria cinematografica e della musica.

Non nego che scaricare file online via p2p sia un reato dal momento che i suddetti file sono protetti dal diritto d'autore, ma vero è anche che non si sta cercando di risolvere il problema, ma semplicemente di tappare falle che continuano ad aprirsi.
Ma perché questo accade?
Dicono che sia un furto scaricare film via p2p, ma non è forse altrettanto un furto chiedere 25 euro per un DVD? Non è assurdo pensare che se voglio andare al cinema il biglietto costa 7 euro e mezzo se non di più? Pensiamoci bene... è un'enormità!
La sensazione che ho provato durante tutto l'articolo è quella di far passare per poveri agnelli indifesi dei lupi affamati pronti ad azzannare le vere pecorelle. In fondo non è che si sta sbagliando mira?



Forse quello che vorrebbe la gente non è un pezzo di plastica rotondo che costa un sacco di soldi, ma un'occasione di intrattenimento. Un modo per condividere tutti insieme una bella storia, un po' di azione, un'emozione.
Troppo difficile. Meglio continuare a pensare che l'obiettivo dell'azienda è quello di vendere DVD e che quei ragazzi, cattivoni, preferiscono violare le regole e RUBARE i loro contenuti dal mondo virtuale. Questo è un chiaro esempio di miopia di marketing. Una miopia che prosegue da anni senza che nessuno muova un dito per cambiare le cose.
Le case produttrici di contenuti multimediali non hanno cercato di spostare il proprio mercato online, hanno solo arginato il problema vendendo a due euro in meno lo stesso pezzo di plastica rotondo saltando un anello della catena distributiva.

L'esempio di iTunes (uno per tutti) parla chiaro. Musica online, a 99 centesimi a brano e conseguente marea di brani e album scaricati. Le persone sono stanche di pagare cifre folli per plasticotti di cui non sanno che farsene. Diciotto euro per un CD? Ma stiamo scherzando?? Soprattutto alla luce del fatto che sopra ci trovo 12 tracce di cui 10,5 non mi piacciono! Siamo realisti! Parlo di iTunes perché è l'esempio più vicino a me che conosco, e perché so che a breve dovrebbe essere lanciato anche in Europa l'iTunes movie store.
Più studio marketing e più mi sembra di imparare cose talmente banali da non comprendere perché siano di così complessa realizzazione. Poi, però, la triste realtà si palesa in queste forme. Imprenditori che, al posto di cercare di capire perché i propri clienti assumano determinati atteggiamenti -ovvero aspettare 10 giorni per scaricare un film su eMule piuttosto che comprarsi il DVD-, chiedono piangendo in ginocchio allo Stato che vengano sempre più duramente colpiti coloro che non passano dal mercato convenzionale, quelli che rubano i loro "Tesssori".
La triste realtà è che alla fine si ricorre al capro espiatorio, e alla pubblica gogna, infliggendo multe a quei pochi sfortunati che hanno la sventura di essere stati "pescati" e processati con conseguenti multe da record. Nutrendo la vana speranza che il terrore e la paura prevalgano sul download illegale.
Il mercato va avanti, si evolve, e Verdone, come Neri Parenti, Pieraccioni & Co., continuano a girare gli stessi identici film "fotocopiati", chiedendosi perché la gente preferisca scaricarli da Internet al posto che pagare il biglietto (piangendo, inoltre, perché non riescono più nemmeno a raccimolare i soldi per mangiare)... Come dice Mirko "Evolvetevi, siete OBSOLETI!!!"

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